I negozi storici e quelli nuovi
I negozi storici e quelli nuovi
I negozi storici e nuovi. Un Borgo che è ancora borgo, dove le classi sociali si mescolano, dove il tessuto popolare resiste, dove la rete del commercio non soccombe sotto i colpi della grande distribuzione.
Anzi: la catena Pam ha aperto proprio in questa settimana un piccolo supermercato, un Pam Local, nel cuore del Borgo, vicino al bar Flavio, che lo stesso Flavio gestisce dal 1980, cioè da quando aveva ventidue anni ed era appena tornato dal servizio militare. Il bar Flavio è punto di riferimento soprattutto per le persone di una certa età.
La rete commerciale è fondamentale per la vitalità del Borgo, lo è sempre stata.
Lo sa bene Sergio Poli della Casa della Borsa: «Noi siamo qui dal 1975, prima mia madre, Giovanna Pedroni, adesso io che sono entrato quando avevo quindici anni. Anche il Borgo si evolve, diverse botteghe storiche sono scomparse, ad esempio, qui di fronte c’era la bottega che vendeva il vino sfuso Il caffè dei Cacciatori è diventato il bar I Lounge perché cambia anche lo stile dei nomi, c’era il Caldara dei casalinghi, il formaggiaio… adesso ci sono i solarium, il negozio delle unghie, sono tornate le sarte… Ma devo dire che a me sembra che il Borgo si sia anche un po’ ringiovanito, ci sono diverse coppie con bambini piccoli…».
Essere borgo significa essere comunità, gente che si conosce, che si parla, magari che si aiuta. Carmen Rosa Rondon è testimone del mondo che cambia: viene dal Perù, ha aperto un piccolo centro di estetica sempre nel cuore della vita, pratica massaggio connettivale e linfodrenante.
Pierluigi Scarpellini è nato sopra la trattoria Balicco, accanto al ponte della Morla, 59 anni fa. «Non mi sono mai mosso dal Borgo, ho lavorato per tanti anni anche qui, nella cartoleria Bonfanti, un altro punto di riferimento.
Entrare in questa cartoleria mi riporta indietro nel tempo, è rimasta come era cinquant’anni fa».
La cartoleria Bonfanti si trova all’incrocio con via Torretta, i titolari sono subentrati da pochi anni, ma hanno mantenuta la linea tradizionale. Il lavoro non manca. Dice la titolare: «Ci sono le scuole vicine, e ci sono le vecchiette del borgo che hanno sempre bisogno di block notes, di fogli e buste, di scatole per riporre maglie e vestiti».
Riportiamo un estratto dall' articolo di Primabergamo
https://primabergamo.it/viva-berghem/borgo-palazzo-si-contenti-vivere-qua/